Trauma e esperienze traumatiche

"Quando qualcosa di traumatico accade nella tua vita, ti colpisce nel profondo. Il mondo non è più un posto sicuro. Diventa un luogo in cui possono accadere cose brutte".

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Vivere un evento traumatico, come una catastrofe naturale, un incidente, una violenza fisica, sessuale o psicologica, può portare a sensazioni di pericolo e paura. Queste reazioni, per quanto spiacevoli, in un primo momento sono assolutamente normali: gli eventi dolorosi fanno parte della vita e l’essere umano è naturalmente attrezzato per affrontarli. 
Quando però l'ansia e il senso di minaccia rimangono anche diverso tempo dopo l'evento traumatico, il processo spontaneo di elaborazione potrebbe essersi bloccato. I sintomi più frequenti di questo blocco sono sono: flashback dell'esperienza traumatica, evitamento o forte paura di trovarsi in ambienti simili a quello in cui è avvenuta l'esperienza avversa, evitamento di emozioni e pensieri che possono rievocare il vissuto, convinzioni negative su se stessi (“sono cattivo”, “è successo per colpa mia”), sugli altri (“non mi posso fidare di nessuno”) o sul mondo (“il mondo è pieno di pericoli”), alterazioni della memoria (dimenticare come si è arrivati in un posto, fatica a concentrarsi..), sentirsi sempre in allerta oppure distaccati dalla realtà (numbing).

Abitualmente i traumi vengono distinti in traumi "T" (Traumi con la T maiuscola) e traumi "t" (traumi con la t minuscola). I primi (Traumi T) includono quelle situazioni estreme che potrebbero portare alla morte o che minacciano l’integrità fisica (incidenti violenza fisica, interventi medici d'urgenza o ad alto rischio ecc). I traumi t sono invece costituiti da quelle situazioni in cui ad essere minacciata non è l’integrità fisica, ma gli affetti e le emozioni, come i lutti, gli abbandoni, i tradimenti, le umiliazioni, le relazioni segnate da aggressività o marcata critica.