Difficoltà nella regolazione delle emozioni
"Quando è il momento che decisioni e azioni prendano forma,
i sentimenti contano almeno quanto il pensiero razionale, e spesso anche di più"
(D. Goleman - Intelligenza Emotiva)
Le emozioni predispongo e guidano all'azione. Regolare le emozioni aiuta a mettere in atto comportamenti utili al raggiungimento degli scopi, tenendo anche conto della situazione da cui si sta partendo. Ad esempio, nel caso in cui si perde il treno, la regolazione emotiva è l'abilità che permette di capire che, probabilmente, la strategia migliore per raggiungere la destinazione è acquistare un biglietto per il treno successivo, e non arrabbiarsi furiosamente con il personale.
Regolare le emozioni significa modificare consapevolmente e/o inconsapevolmente le emozioni provate intervenendo sulla loro intensità, durata e tipologia (Gross, 1998; Gross e Thompson, 2007). Quando questa abilità viene meno, si parla di disregolazione emotiva.
Sapere regolare le emozioni dipende da diversi variabili psicologiche, tra cui il saper nominare l'emozione provata ("Cosa sto sentendo?"), riuscire a modulare l'emozione provata ("Con quanta intensità provo questa emozione e come posso diminuire/aumentare ciò che sento?"), modificare il modo in cui l'emozione viene espressa ("Questa emozione mi spinge a comportarmi in questo modo. È un'azione è utile per raggiungere il mio obiettivo?"). Anche il modo in cui si vive un evento o una situazione, o ciò che si pensa sulle emozioni stesse, influenza la regolazione emotiva. Per esempio pensare che un amico non debba assolutamente comportarsi in un certo modo, può portare a provare una forte rabbia, mentre avere credenze irrazionali, ad esempio, sulla rabbia, (come "Arrabbiarsi è da persone violente" o "È sbagliato arrabbiarsi con gli amici"), può provocare altre emozioni spiacevoli (es: ansia, paura o vergogna), ostacolando la regolazione dell’emozione della rabbia stessa.
Vivere una difficoltà nella regolazione delle emozioni può portare a problemi relazionali con il partner, i figli, gli amici, ma anche sul lavoro, con i colleghi, il capo o i clienti. A questo, nel tempo, si possono aggiungere giudizi negativi su di sé e scarsa autostima.
Cosa si può fare?
Per regolare le emozioni è utile agire sulle singole componenti che formano questa abilità (riconoscere le emozioni, regolare l'intensità, esprimerle in modo funzionale) e provare a capire perché si prova proprio quella specifica emozione in una determinata situazione. La psicoterapia è il miglior modo per apprendere a regolare le emozioni e prevedere il proprio comportamento.